lunedì 24 dicembre 2012

La Svolta - Terza e ultima parte

Dopo aver descritto la nostra battaglia culturale e d'azione nei documenti precedenti, concludiamo con l'opportuna fine del discorso e cioè di passare dalle parole ai fatti concreti. Dobbiamo iniziare un percorso nuovo che parta dal locale per arrivare oltre i confini della nostra città, mettendo in preventivo la possibilità di collaborare con altre realtà simili presenti in altre citta. La prima azione del nuovo corso è stata quella di protocolare al Comune di Aprilia nei giorni scorsi la quinta (negli ultimi quattro anni) richiesta di ottenimento di una sede per la nostra associazione, come necessità per porre in essere iniziative a sfondo economico e sociale a cui stiamo lavorando da anni e che spiegheremo più avanti. Bisogna fare dell'Asso di Picche una comunità solidaristica, che faccia del mutuo soccorso nei confronti di tutti gli aderenti al Sodalizio anche attraverso esperimenti di solidarietà e ognuno con le proprie attitudini e abilità.

Siamo nella necessità di combattere contro un individualismo disumanizzante che fa solo il gioco dei potenti. Stare soli e rifiutare qualsiasi sbocco rivoluzionario e ribellistico per rifugiarsi in un comodo ma vile "tanto è inutile, cosa posso fare io?", non solo è un comportamento assurdo ma anche pericoloso. Stare soli vuol dire arrendersi mentre compattarsi, unirsi, fare blocco vuol dire combattere per cambiare o quanto meno impegnarsi per REMARE CONTRO e rendere la vita difficile ai maiali che nelle stanze della finanza internazionale e della politica giocano a risiko con le nostre vite e con il nostro avvenire. Bisogna imporre alla propria vita uno stile non nel senso della moda ma, dotarsi di fondamenta solide e che siano da esempio per tutti coloro che ci sono vicini e fanno parte della nostra vita. Per dirla con Plutarco, - che narrando del vecchio che si aggirava nello stadio durante le olimpiadi alla ricerca di un posto a sedere, attraversando il settore occupato dagli ateniesi ricevette derisione e nessuno si alzò per porgergli il posto mentre, arrivato al settore degli spartani vide alzarsi tutti, sia giovani che vecchi per proporgli il proprio posto - "tutti sanno quello che è giusto fare ma, solo gli spartani lo fanno"!

Ecco, noi dobbiamo essere come questi ultimi, attraverso la nostra battaglia culturale e sociale, smascherare le ignobili bugie che rapprentano tanti cappi al collo delle nostre vite come la truffa dell'Euro moneta, della perdita di sovranità e del futuro rubato a noi e alle prossime generazioni. Meccanismi come la "riserva frazionaria bancaria", il "signoraggio" e l'usura sono concetti che dominano perchè molto pochi sanno come influiscono nella vita di tutti i giorni. Questa è la nostra missione, informare e combattere nelle piazze, nei luoghi di lavoro, negli stadi e nelle scuole perchè la verità stracci quel muro di oscurità e di oblio nel quale siamo costretti a vivere. Bisogna abbandonare l'illusione che sia posibile perpetuare all'infinito un tipo di sviluppo fondato su quella artificiosa e innaturale espansione, dei consumi individuali che è fonte di sprechi, di sperequazione delle risorse e di povertà a solo ed esclusivo vantaggio di pochissimi!

Portare avanti uno stile di vita austero e felice, fatto da uomini propriamente detti e non da meri consumatori e numeri, da pecore belanti come vorrebbero che noi ragionassimo! Anzi, noi dobbiamo divenire lupi, pronti a sbranare quei maiali - George Orwel non a caso nel suo "la fattoria degli animali" ha incarnato il nemico in quelle forme - che vorrebbero espropriarci il futuro e obbligarci anche a ringraziarli per averci strappato la nostra libertà e i nostri sogni. Proprio Orwell nel suo "1984" si era spinto a descrivere ciò che sta accadendo oggi, il Grande Fratello è già qui e ribellarsi è un dovere!

Nei precedenti documenti abbiamo già affrontato la necessità di uno slancio ideale tale da abbandonare definitivamente quegli inutili steccati buoni solo a divedere il popolo per renderlo più mansueto agli interessi dei potenti, chiamati Sinistra e Destra - parole ormai prive di alcun significato e buone solo per le semplificazioni giornalistiche e per rincoglionire i giovani cercando di metterli ancora una volta l'uno contro l'altro - noi siamo e saremo diversi, RINASCISTI e siamo pronti a metterci in gioco.

Emanuele Campilongo

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