“Se ti piacciono gli animali, stasera perché non vieni al circo con noi?” “Proprio perché mi piacciono, non vengo!”. Così è andato il colloquio fra me e una mia amica animalista che, qualche settimana addietro mi ha portato a riflettere molto sulla tematica “Circo”. Dopo una veloce ricerca in internet, ci siamo trovati di fronte ad un argomento parecchio controverso e che in tanti anche nel nostro Paese stanno affrontando con il giusto piglio. Partiamo dal principio, grazie a questa ricerca ci eravamo resi conto che nella nostra città nel mese di luglio avrebbe fatto tappa uno dei circhi condannati per violazione dell’art. 727 del Codice Penale sul maltrattamento degli animali, il Lidia Togni. Partendo dal presupposto che, tale circo non era passato certamente inosservato, grazie anche alle innumerevoli affissioni abusive - tutt’oggi visibili in città – ci siamo recati sperando di poter testimoniare che tutto fosse apposto e che nessun animale venisse maltrattato. Per quanto riguarda la tappa di Aprilia non ci è stato possibile fare foto poiché, dinnanzi a noi il circo era montato come fossimo in guerra, in pratica a “testuggine” in modo tale che oltre ad essere fisicamente impenetrabile era praticamente impossibile fotografare al proprio interno. Questo atteggiamento di ultra-privacy ci ha insospettito e nella tappa di Tor San Lorenzo, una nostra troupe (composta dai validissimi Luca Deias e Lorenzo Giorgi) è riuscita a fare qualche scatto – da notare le piccolissime gabbie poste sotto il sole e coperte da teli di plastica ove la temperatura sicuramente superava i 40° - nonostante anche in quella occasione il panorama di fronte fosse sempre quello di una struttura in stato d’assedio con dipendenti che sfuggivano a telecamere o macchine fotografiche, bocche cucite e qualcuno alla nostra vista è anche scappato dentro i container. A questo punto la domanda ci nasce spontanea, ma le Amministrazioni Comunali si accertano prima su chi chiede di esercitare la professione circense nelle nostre città? Oppure, vengono effettuati controlli una volta insediatisi, al fine di verificare se gli animali sono trattati con dignità e rispetto? Personalmente, penso che ormai il circo è anacronistico e che dovrebbero essere banditi dal nostro territorio tutti quelli che utilizzano animali in cattività poiché è crudele solo il pensare che, essi vivono da reclusi senza aver fatto nulla per meritarsi ciò. In sostanza, gli animali del circo non si divertono anzi, soffrono e questo è un dato di fatto. Ora, nel nostro caso specifico, volevamo solo accertarci che il livello di queste sofferenze non arrivasse fino alla crudeltà e ai maltrattamenti ma, visto che ora l’argomento è stato affrontato, vorremmo focalizzare l’attenzione su tale tema e chiedere all’Amministrazione Comunale di Aprilia di seguire quanto finora fatto da importanti città italiane come Torino, Matera e Alessandria, vietando l’ingresso sul nostro territorio a circhi condannati o denunciati per maltrattamenti sugli animali, sperando che questo sia il primo passo verso una totale esclusione di tutti i circhi che sfruttano animali. Per altri generi di manifestazioni il Comune di Aprilia ha collaborato con la Lega Anti Vivisezione quindi, se non vuole credere ad Asso di Picche può domandare a loro. Non basta dire di essere animalisti e attenti all’ambiente, bisogna farlo con i fatti.
Il Presidente
Emanuele Campilongo
In data 15.09.11 il quotidiano Latina Oggi si occupa della nostra battaglia a seguito della missiva protocollata in Comune sulla messa al bando dei circhi che sfruttano gli animali!
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