Sabato 19 gennaio presso il
Centro Sada – ex Cral Simmenthal – di Via delle margherite 167 ad Aprilia si
svolgerà dalle ore 16.30, una conferenza organizzata dall’Associazione
Culturale Asso di Picche dal titolo: Elezioni 2013, istruzioni per l’uso…se li
conosci li eviti! Ne abbiamo parlato con il Reggente dell’associazione Emanuele
Campilongo.
In cosa consiste questo convegno?
E’ un tentativo di mettere
attorno ad un tavolo dei cittadini che si rifiutano di credere che esista solo
una teoria economica, un solo modo di vedere il futuro e il mondo, una sola
strategia per uscire da una crisi inventata a tavolino. Dobbiamo riappropriarci
del nostro destino attraverso la necessità della riscoperta del termine
comunità - inizialmente sarà quella contigua a noi ma non poniamoci limiti -
con particolare attenzione alla valorizzazione della diversità, contrapposta
con la marmellata indistinta di questi anni. E’ una battaglia di cultura, chi
vorrà starci, intraprendere la nostra battaglia sarà il benvenuto basta che
abbandoni per sempre qualsiasi "conventio ad excludendum" o
pregiudiziale retaggio di un passato a cui dobbiamo guardare solo per evitare
gli errori e non per attualizzare conflitti e divisioni. Chiediamo maturità.
Abbiamo deciso di riappropriarci della prerogativa principale di una vera
associazione culturale, cioè quella di unire e fare informazione, cultura e
veicolare in modo produttivo e formante, la carica di rabbia e di
insoddisfazione che regna incontrastata nella nostra società.
Ma nello specifico di cosa
parlerete?
Prima di tutto chiederemo di non sostenere la "banda
bassotti", cioè PD+PDL+UDC+ Monti e tutti i suoi accoliti, che ci hanno
portato a questo sfacelo! Cioè la continua perdita di Sovranità nazionale,
distruzione dell'economia, distruzione e smembramento dello Stato sociale,
dittatura delle banche e della grande finanza apolide. Noi non vogliamo esserne
complici. Questa sarà una riunione delle forze popolari e alternative dove
cercheremo di far capire che, non è importante quanto prenderà un singolo
partito, ma quanti si affideranno alle forze che si
oppongono alla continuazione di questa politica criminale! Noi siamo una
associazione culturale e il nostro scopo non è quello di fare la campagna
elettorale a nessuno ma, il nostro dovere è quello di fare cultura e
informazione. Queste elezioni saranno uno spartiacque tra chi vorrà appoggiare
chi ha votato la "riforma Fornero", la truffa del "fiscal
compact" e del MES (Meccanismo europeo di stabilità), tassato praticamente
tutto, depresso i consumi, insultato i giovani, umiliato i vecchi e ingrassato
solo i padroni delle banche e della finanza straniera. Basta divisioni
partitiche! Ognuno scelga ciò che vuole basta che - dal nostro punto di vista -
non si affidi a coloro che hanno svenduto per due spicci il nostro Paese e che
se torneranno a governare sono pronti a fare il "sacco" definitivo
delle risorse dello Stato.
Secondo
voi cosa ha portato a questa crisi?
La
crisi è stata generata da politiche “privato” centriche e liberal-liberiste. Da
una continua restrizione degli spazi democratici
e dall’aumento indiscriminato della pressione fiscale, dalla perdita di sovranità
politica e monetaria e soprattutto da modelli economici fallimentari ma
spacciati per vincenti e da Media servi dei potenti che eliminano il dissenso
oscurandolo.
Le vostre
proposte?
Tornare
alla moneta di popolo attraverso la nazionalizzazione della Banca d’Italia,
uscita dal meccanismo criminale del debito, uscita dall'euro truffa e ritorno
ad un sistema economico e industriale che privilegi l'economia manifatturiera e
il ritorno al sistema delle partecipazioni Statali e ricostituire l’IRI.
Ma le
leggi europee non vietano un intervento dello Stato in questi termini?
Infatti,
però nessun politico di qualsiasi schieramento ci ha mai spiegato perché la Francia ha 14 settori
industriali sotto la protezione dello Stato in quanto strategici, non
privatizzabili e non soggetti al mercato. Loro si e noi no? Perché? Riteniamo che se la gente sapesse questo e ci riflettesse
sopra aprirebbe definitivamente gli occhi e la smetterebbe di farsi prendere in
giro. La nostra lotta è culturale, c’è la necessità di combattere contro
un individualismo disumanizzante che fa solo il gioco dei potenti. Stare soli e
rifiutare qualsiasi sbocco rivoluzionario e ribellistico per rifugiarsi in un
comodo ma vile "tanto è inutile, cosa posso fare io?", non solo è un
comportamento assurdo ma anche pericoloso. Stare soli vuol dire arrendersi
mentre compattarsi, unirsi, fare blocco vuol dire combattere per cambiare o
quanto meno impegnarsi per REMARE CONTRO e rendere la vita difficile a coloro
che nelle stanze della finanza internazionale e della politica giocano a Risiko
con le nostre vite e con il nostro avvenire. Bisogna imporre alla propria vita
uno stile non nel senso della moda ma, dotarsi di fondamenta solide e che siano
da esempio per tutti coloro che ci sono vicini e fanno parte della nostra vita.
Per dirla con Plutarco, - che narrando del vecchio che si aggirava nello stadio
durante le olimpiadi alla ricerca di un posto a sedere, attraversando il
settore occupato dagli ateniesi ricevette derisione e nessuno si alzò per
porgergli il posto mentre, arrivato al settore degli spartani vide alzarsi
tutti, sia giovani che vecchi per proporgli il proprio posto - "tutti
sanno quello che è giusto fare ma, solo gli spartani lo fanno"!
Quindi volete contrapporvi alla
politica dei partiti o farne uno voi stessi?
Indubbiamente queste sono scelte
politiche "stricto sensu" infatti, l'a-partiticità della nostra
associazione è fuori discussione ma non l'apoliticità, alcun partito può
rappresentarci - poiché non crediamo nelle dinamiche interne dei partiti e sul
fatto che siano realmente un mezzo di democrazia - mentre il fatto di essere
socialmente e culturalmente "contro" chi sostiene il governo dei
banchieri, costituisce un connotato nettamente politico. All'interno del nostro
progetto troveranno spazio - coordinate - tutte quelle correnti politico
ideologiche che sono contro il liberismo e l'economicismo. Il socialismo (sia
di stampo nazionalistico che internazionale), il sindacalismo rivoluzionario,
l'ecologismo etc. Con i loro riferimenti culturali e sociali (penso a Sorel e
Corridoni ad esempio ma anche Marx e Pound) possono essere quel collante dove i
punti in comune sono il cardine della nostra azione. Mettere in evidenza ciò
che ci unisce e valorizzarne la portata e lasciare in disparte ciò che ci
divide in attesa di maturare una coscienza di gruppo tale da poter affrontarne
i nodi senza rischiare inutili spaccature. Insomma, politicamente trasversali
in senso positivo e non trasformistico. La politica deve essere cultura, con
riferimenti e non fatta in relazione solo a poltrone. Cerchiamo di essere
laboratorio di idee e megafono del "un altra società è possibile", di
una società dove conti l'uomo come entità e non come numero e dove il denaro
torni ad essere un mezzo e non un fine!
Intervista di Ara D.
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